COME TI RIMUOVO IL TASSELLO
Milano è senza dubbio la città italiana che, in questa fase storica, dimostra la maggiore dinamicità in fatto di ammodernamento e sostituzione delle aree dismesse all’interno del proprio tessuto costruito.
Gl interventi sono molteplici e vanno dalle grandi aree industriali dismesse delle periferie, fino ai tasselli urbani più puntuali all’interno del tessuto storico della città meneghina; in questo caso i cantieri di demolizione delle vecchie strutture incidono quasi sempre all’interno di una maglia intensamente costruita, molto spesso con importanti fattori di criticità, come ad esempio la gestione degli edifici che sorgono in adiacenza e spesso in aderenza con quelli da demolire.
In questi casi, in linea di massima non si tratta di volumetrie e altezze particolarmente importanti dal punto di vista della demolizione, ma piuttosto di criticità connesse alla totale preservazione da danni diretti o indotti delle strutture non interessate dalla demolizione.
É questo il caso che vi presentiamo oggi: siamo su un cantiere nella zona Est della città, in prossimità del Politecnico di Milano, precisamente tra via Ampère e via Bettelloni. Qui la Nikolli srl, su incarico del fondo Kervis Sgr , sta realizzando la demolizione di un comparto urbano, articolata su due macrolotti di intervento.
Kervis Sgr opera dal 2019, fa parte del gruppo Kervis, gestisce attualmente fondi con focus specifico sui prodotti che investono nei settori immobiliare commerciale, logistico e residenziale.
Vediamo assieme come si svolge la demolizione.
IL PROGETTO:
Nikolli Srl ha demolito un comparto urbano per la società Kervis SGR
PRIMA I BASSI
Il progetto di demolizione, redatto dalla Deam Ingegneria di Torino, si articola in due macrolotti, pensati per ottimizzare la logistica di cantiere e per massimizzare allo stesso tempo la sicurezza operativa, riducendo le interferenze sugli edifici circostanti e sui loro abitanti.
Entrambi i marcrolotti sono stati preceduti da un’attento intervento di strip-out e di messa in sicurezza generale del lotto.
Il primo macrolotto, già completato al momento della nostra visita in cantiere, ha interessato la demolizione di una struttura monoplano (sei metri di altezza massima) prospettante su via Bettelloni caratterizzata da una superficie in pianta di circa 1400 m2, strutturalmente realizzata da da pilastri in c.a. di sezione 40×40 cm con maglia di circa 6 x 6 m su cui appoggiava nelle campate più esterne un solaio piano in laterocemento a cui si sostituivano elementi a shed per le quattro campate centrali in cui sono presenti capriate di tipo reticolare in c.a.
I muri di tamponamento erano realizzati con murature in laterizio.
In questo caso Nikolli ha realizzato la demolizione con un escavatore cingolato equipaggiato di frantumatore rotante, iniziando dalla zona con solaio piano, per poi procedere verso le campate a shed.
Qui la demolizione è stata effettuata capriata per capriata e ha interessato prima i settori di solaio in laterocemento compresi fra due capriate, per poi passare dalla demolizione della singola capriata e infine al completamento della demolizione delle travi e pilastri rimasti liberi da carichi.
Per le demolizioni delle strutture adiacenti al fronte stradale, Nikolli ha utilizzato uno schermo di protezione per bloccare caduta e proiezione dei detriti composto da un telo in gomma armata e sollevato da un’autogrù che lo riposizionava con il procedere della demolizione.
... E POI I GRANDI
Terminato l’abbattimento della struttura bassa e creato quindi lo spazio per lavorare in sicurezza con gli escavatori cingolati high reach necessari per abbattere la struttura pluripiano, Nikolli ha iniziato la demolizione del secondo lotto (circa 570 m2 in pianta con un’altezza massima di 22 metri), utilizzando appunto un escavatore da demolizione, appena consegnato da CGT, Caterpillar 352 UHD.
La macchina, anche in questo caso equipaggiata con pinza da demolizione, ha iniziato le demolizioni dal lato di via Bettelloni per consentire l’avanzamento della demolizione in direzione parallela al lato lungo dell’edificio.
Il fabbricato verrà demolito dall’alto verso il basso, con ordine, partendo dalle coperture, per preservarne la stabilità nelle varie fasi del processo, e proseguendo per “fette verticali” su campate successive.
Il Caterpillar 352 UHD è a punta di diamante della flotta da demolizione targata NIkolli, un mezzo nativo per la demolizioni, in grado di garantire un’altezza massima al perno, quando equipaggiato con il braccio lungo.
Si tratta di un mezzo imponente, in grado di assicurare operatività su demolizioni di grande altezza e allo stesso tempo di mantenere elevatissima la sicurezza operativa in cantiere.
Per la demolizione dell’edificio alto, i tecnici Nikolli, di intesa con Deam Ingegneria, hanno messo a punto una sequenza ben definita di demolizione, da ripetersi blocco per blocco: si inizia con i muri di testata e quelli di perimetro e dei tramezzi, fino a scoprire il solaio inferiore; demolito questo, si passa agli elementi verticali che non sono più soggetti al carico dei solai e quindi alle travi di collegamento tra i pilastri. Tocca infine ai pilastri o setti portanti fino a quota del livello del solaio inferiore.
Ripetere fino a terra et voilà la demolizione è conclusa! Facile a dirsi, e anche a farsi, sempre che si abbiano a disposizione i mezzi giusti e gli operatori ben formati. A vedere dal risultato che Nikolli stava ottenendo al momento della nostra visita in cantiere, l’azienda di Inzago li ha entrambi, assieme alla capacità dell’ufficio tecnico di mettere a punto un efficiente piano di demolizione, sempre nel massimo rispetto della sicurezza in cantiere.
AFFIDABILITÀ FIRST!
Con Fabio Pezzotti, direttore generale di Nikolli, che abbiamo incontrato insieme al titolare Valentin Nikolli sul cantiere di via Ampère, acciamo il punto sulla filosofia aziendale che il demolitore lombardo applica a cantieri e interventi di questo tipo: “Come Nikolli siamo particolarmente orgogliosi della nostra capacità di rispettare i cronoprogrammi stabiliti in accordo con la Committenza, anche quando questi siano particolarmente sfidanti e nel caso in cui riguardino interventi ‘delicati’ come quello di via Ampere in cui siamo oggi”.
Titolare Nikolli srl
Valentin Nikolli
Direttore Generale di Nikolli
Fabio Pezzotti
Conclude Pezzotti: “La progettazione corretta di un intervento di demolizione è un fattore fondamentale; ci consente non solo di garantirci una corretta produttività, ma anche di assicurare a chi ci dà fiducia il rispetto assoluto dei tempi, un fattore oggi fondamentale per i nostri clienti. Per questo investiamo con convinzione e continuità nel fattore umano, sia a livello di ufficio tecnico sia dal punto di vista degli operatori, così come teniamo il nostro parco macchine costantemente aggiornato alle ultime evoluzioni tecnologiche”.
“Produttività, affidabilità, ambiente e sicurezza, questi sono i pilastri del nostro operare, posso dire che sono nel nostro DNA di impresa, valori condivisi da tutti in Nikolli, dal nostro titolare fino a tutti i nostri collaboratori, vera ricchezza dell’azienda”.